È emozionante, per me, presentare Culturara Estate. Perché arriva nel momento in cui finalmente cominciamo a vedere la luce, perché il virus ci ha messo a dura prova, perché un anno fa il solo pensare a qualcosa che riuscisse ad aggregare la comunità e creare cultura sembrava un’utopia. E invece la tenacia e la competenza di Culturara, sistema culturale giovane ma già strutturato e dalle idee chiare, e dell’Amministrazione Comunale, hanno confezionato non solo nel 2020 la prima storica edizione di una rassegna estiva a tutto tondo, ma ora una seconda, ancora più bella, ricca e varia. Lo sforzo prodotto da Culturara va in simbiosi con quello dell’Amministrazione: la proposta culturale è un punto fermo del programma di mandato e non può prescindere dal “fare sistema”. Per questo crediamo tanto in questo cartellone, e tante energie abbiamo investito nella sua realizzazione: i calderaresi chiamati a uscire finalmente di casa e partecipare agli eventi proposti saranno parte di questo sistema, e consentiranno alla nostra comunità di crescere ancora. Investire in cultura significa investire sulla creatività, sull’aggregazione, sull’attrattività che Calderara deve avere all’esterno. Sulla rigenerazione, la nostra parola chiave in tanti ambiti. Mi piace, a questo proposito, pensare alla balena simbolo della rassegna, quella davanti alla Casa della Cultura, rigenerata a dimostrazione che nulla è perduto, se si ha la voglia di recuperarlo e metterlo a disposizione di tutti. Godiamoci dunque questa bella estate di cinema, teatro, musica, godiamoci lo splendido ambiente che stiamo provando a valorizzare. Godiamoci la nostra forte comunità, le nostre piazze, i nostri spazi. Riavvicinarci alla normalità sarà ancora più bello, e lo faremo anche con il sorriso e con un grande evento con Giacobazzi e Pizzocchi. Sì, perché bisogna ridere e sorridere anche nei momenti difficili. Perché ridere fa bene!
Giampiero Falzone, Sindaco
Creare una rassegna estiva in questo periodo storico porta in sé molte suggestioni ed infinite declinazioni; la voglia di ritornare a “vivere” nei temi legati ai percorsi di crescita, la voglia di ricominciare perché la pandemia ha messo a dura prova tutto ciò in cui credevamo demotivandoci, la voglia di riconciliarci con gli elementi naturali nel tentativo di un nuovo equilibrio con passeggiate e spettacoli ispirati all’uomo che piantava alberi. La voglia del ritorno al teatro, alla danza, con la liberazione del proprio corpo dalle “costrizioni” del distanziamento sociale, dalla paura dell’invisibile nemico che poteva essere letale per la persona amata che abbracciavi: vorremmo con Culturara consegnare ai cittadini nuove emozioni, nuove sensibilità, nuove occasioni per essere migliori, perché di questo abbiamo bisogno per ripartire veramente.
Maria Linda Caffarri, assessore alla Cultura
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